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Territori forti e fluidi




LA NUOVA ESCAPE ROOM PRESSO UNICAM

Un nuovo spazio ludico-ricreativo-formativo è stato realizzato nell’ambito del progetto GRIT-ESCAPE4CHALLENGES: cittadini di oggi, protagonisti del futuro, ed è il risultato di un lungo percorso formativo.

Come si possono far coesistere la formazione, il divertimento e la creazione d’impresa? Le sei associazioni protagoniste della linea progettuale GRIT-ESCAPE4CHALLENGES: cittadini di oggi, protagonisti del futuro, e l’Università di Camerino, hanno pensato di creare un apposito spazio che potesse permettere ai giovani under 35 di co-creare un sistema di piccola impresa, che rimanesse al servizio della comunità.

Ecco quindi che, dopo un percorso di formazione su temi che vanno dall’inclusione alla sostenibilità ambientale, dalla cittadinanza attiva alla partecipazione fino al teatro, presso i locali di Unicam è stata creata una vera e propria Escape Room, con il contributo diretto dei ragazzi, protagonisti attivi della co-creazione. Un luogo che ha anche un forte valore simbolico, sia perché l’ambientazione che è stata ricreata ripropone quello di uno studio/laboratorio scientifico, sia perché tutti gli arredi sono stati creati utilizzando materiali di recupero di Unicam: scaffali, tavoli, attrezzature ecc.

Il progetto, rivolto a giovani di età compresa tra 14 e 35 anni, ha visto protagoniste, come detto, ben sei associazioni dislocate su tutto il territorio regionale: Arci Macerata, Officine Mattòli, Strada San Germano, Avis Osimo, Frolla Cooperativa Sociale, Legambiente Macerata e la collaborazione attiva dell’Università di Camerino. La linea progettuale GRIT-ESCAPE4CHALLENGES: cittadini di oggi, protagonisti del futuro è inserita all’interno del progetto Conc.Im.O, finanziato con i fondi della regione Marche – Politiche giovanili e della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio Civile Universale.

La partecipazione attiva dei ragazzi alla creazione di un ambiente di gioco attraverso il quale apprendere nozioni fondamentali per la vita sociale e di impresa, aveva come obiettivo la creazione di un percorso di educazione alla cittadinanza attiva per aumentare la consapevolezza sociale e il coinvolgimento civico delle giovani generazioni. Si è così creato un circuito aggregativo di giovani che svolgono il ruolo non solo di fruitori delle iniziative proposte, ma anche di ideatori e costruttori delle azioni progettuali. Da tutto ciò è nato un ecosistema territoriale in grado di contrastare il disagio giovanile, il rischio di esclusione sociale e promuovere il benessere multidimensionale dei giovani tramite l’utilizzo di un metodo ludico-culturale.

Non appena l’Escape Room è stata creata, è subito partita la seconda fase del progetto, GROWTH: IMPRENDITORI DI DOMANI, un percorso di educazione all’imprenditorialità e di avvicinamento al mondo del lavoro per le giovani generazioni con un focus verso l’acquisizione di abilità e competenze nell’ambito dell’impresa sociale, culturale e creativa. Le attività, in questa seconda fase, si svolgono in buona parte proprio all’interno dei locali di Unicam e sono rivolti al potenziamento di competenze trasversali (autostima, adattabilità, creatività, pensiero critico, problem solving) e di abilità specifiche legate alla gestione d’impresa, utilizzando, tra i vari strumenti predisposti, il dispositivo innovativo dell’escape room applicabile alle diverse azioni progettuali.

L’escape room diventa quindi dispositivo metodologico di orientamento professionale, così come le tecniche espressive teatrali sul modello del “Teatro d’impresa”.




GRIT e GROWTH

PERCORSI DI FORMAZIONE E COSTRUZIONE DI UN’ESCAPE ROOM IN UN NUOVO PROGETTO INTERPROVINCIALE –Prendono ufficialmente il via le attività inserite nelle linee progettuali GRIT e GROWTH all’interno del progetto Conc.Im.O, finanziato con i fondi della regione Marche – Politiche giovanili e della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio Civile Universale.

Un percorso di formazione strutturato su due livelli e su due filoni distinti ma uniti, che si rivolge a giovani di età compresa tra 14 e 35 anni su base interprovinciale, che unisce una rete di partner della quale fanno parte Arci Macerata, Officine Mattòli, Strada San Germano, Avis Osimo, Frolla Cooperativa Sociale, Legambiente Macerata e che vede la collaborazione attiva dell’Università di Camerino.

All’interno del progetto Conc.Im.O. sono stati previsti due interventi che si svilupperanno in maniera consecutiva e che uniranno la formazione con l’imprenditoria giovanile. Il primo filone è GRIT-ESCAPE4CHALLENGES: cittadini di oggi, protagonisti del futuro, che prende avvio proprio in questi giorni. Un progetto di educazione alla cittadinanza attiva nato per aumentare la consapevolezza sociale e il coinvolgimento civico delle giovani generazioni. Il progetto vuole creare un circuito aggregativo di giovani che svolgeranno il ruolo non solo di fruitori delle iniziative proposte, ma anche di ideatori e costruttori delle azioni progettuali. L’obiettivo è creare un ecosistema territoriale in grado di contrastare il disagio giovanile, il rischio di esclusione sociale e promuovere il benessere multidimensionale dei giovani tramite l’utilizzo di un metodo ludico-culturale.

In questa prima fase ogni partner proporrà piccoli percorsi di formazione su tematiche di interesse generale e sociale: accoglienza e inclusione, sostenibilità ambientale, prevenzione e benessere, competenze civiche e democratiche.

Grazie alla collaborazione di UNICAM, sarà allestita un’effettiva ESCAPE ROOM presso gli spazi messi a disposizione dall’Università, risultato del lavoro dei partecipanti e operatori della rete di partenariato.

La seconda fase del progetto è GROWTH: IMPRENDITORI DI DOMANI, un percorso di educazione all’imprenditorialità e di avvicinamento al mondo del lavoro per le giovani generazioni con un focus verso l’acquisizione di abilità e competenze nell’ambito dell’impresa sociale, culturale e creativa. Il progetto permetterà il potenziamento di competenze trasversali (autostima, adattabilità, creatività, pensiero critico, problem solving) e di abilità specifiche legate alla gestione d’impresa, utilizzando, tra i vari strumenti predisposti, il dispositivo innovativo dell’escape room applicabile alle diverse azioni progettuali.

L’escape room sarà quindi dispositivo metodologico di orientamento professionale, così come le tecniche espressive teatrali sul modello del “Teatro d’impresa”. Sono previsti poi tre moduli formativi sulla pianificazione dell’impresa creativa, sociale e culturale e laboratori di impresa all’interno di realtà già consolidate.




“Ecco come favorire l’associazionismo nelle aree del sisma”

Da sinistra: Paolo Gobbi, Gianluca Carrabs, Barbara Olmai, Fabio Corradini, Giuseppina Sorichetti, Massimiliano Sport Bianchini e Simone Bucchi

Da “Il Resto del Carlino” cronaca di Macerata, del 12/12/2022 – Si è conclusa la fase di indagine, ascolto e creazione della rete di associazioni del progetto “C’entro. Insieme per le terre del sisma”, promosso dal Csv Centro Servizi per il volontariato delle Marche, in collaborazione con Acli Marche, Avis, Arci Macerata e Adriaeco. Era stato lanciato lo scorso agosto all’Aula Verde dell’Abbadia di Fiastra, a Tolentino, e ieri, nello stesso posto, sono stati presentati i risultati. In prima linea, Simone Bucchi, presidente Csv Marche; Massimiliano Sport Bianchini, presidente Arci Macerata; Fabio Corradini, referente Acli Marche; Paolo Gobbi, referente Avis Macerata; la coordinatrice del progetto Giuseppina Sorichetti e Gianluca Carrabs dell’associazione Adriaeco. A coordinare, Barbara Olmai.

La giornata di studio ha visto, tra i vari interventi, anche quello di monsignor Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata e presidente della Conferenza episcopale marchigiana, Gianni Fermanelli Segretario generale della Fondazione Carima, poi la parola è passata ai coordinatori degli Ambiti sociali territoriali delle zone del cratere, tra cui Valerio Valeriani, Ats 16 San Ginesio, 17 San Severino, 18 Camerino e Carla Scarponi, Ats 15 Macerata. La case study presentata da Giuseppe Monaldi è stata quella di Anffas Sibillini onlus, sezione Anffas operativa nell’unione montana Monti Azzurri. Nel 2013 la formazione proseguirà grazie ad Unicam: il prof. Francesco Casale della Scuola di Giurisprudenza organizzerà, da gennaio, un ciclo di seminari sullo sviluppo e la valorizzazione del Terzo settore, che saranno destinati agli operatori e agli amministratori locali. Gli incontri saranno focalizzati sui temi della co-programmazione e co-progettazione per lo sviluppo di sistemi territoriali locali. “Abbiamo fornito gli strumenti per lo sviluppo e la crescita del terzo settore nelle aree colpite dal sisma, per agevolare la nascita di nuove realtà associative e favorire l’aggregazione giovanile”, ha spiegato la coordinatrice Sorichetti. “Abbiamo fatto riscoprire il terzo settore alle pubbliche amministrazioni – ha aggiunto Corradini – e risvegliato l’entusiasmo nelle associazioni, la volontà di mettersi a disposizione al servizio del territorio”. “Mappatura delle associazioni e rilancio delle relazioni sono state le parole chiave”, ha detto Bucchi. “Noi abbiamo portato avanti un lavoro di ricerca – ha concluso Carrabs – delle risorse previste da governo e fondi europei, dal Pnrr al Fondo complementare e abbiamo spiegato alle associazioni come fare domanda e come partecipare ai bandi. La richiesta da parte dei giovani è stata grande”.

Lucia Gentili




La Festa della musica a Macerata

TORNA LA FESTA DELLA MUSICA: ARCI MACERATA LA DEDICA ALLA PRECARIETA’ NEL MONDO DEL LAVORO E DELLA CULTURA

Il 29 giugno l’evento, patrocinato dal Comune di Macerata, intitolato “Festa della musica, del teatro e della poesia”. Tre spazi in centro storico in cui si esibiranno artisti del territorio. L’attenzione è sulla precarietà nel mondo del lavoro e sulle difficoltà dell’arte nel post Covid.

Torna il tradizionale appuntamento con la Festa della musica, manifestazione che nel nostro capoluogo è storicamente organizzata da Arci Macerata. L’appuntamento è per il 29 giugno prossimo, quando tre diversi spazi del centro storico faranno da cornice ad una serie di spettacoli ed eventi in cui saranno protagonisti molti artisti del territorio, sia giovani che di fama nazionale.

L’edizione del 2022 non sarà però la classica Festa della musica, e il primo cambiamento si nota già dal titolo dell’evento: Festa della musica, del teatro e della poesia. C’è la forte volontà, insomma, di dare ampio spazio all’intero mondo dell’arte, accendendo i riflettori sulla difficile situazione in cui versa il panorama italiano, messo letteralmente in ginocchio dalla crisi pandemica che ha costretto artisti, produttori, operatori e lavoratori del settore dello spettacolo allo stop totale per oltre due anni.

Nel calendario degli appuntamenti sarà possibile assistere quindi, oltre a spettacoli musicali, anche a reading, prosa, poesie, letture, spettacoli teatrali.

La seconda grande novità della festa di quest’anno è che si discosta volutamente dal classico format dell’unico concerto, cercando di “riconquistare” gli spazi cittadini che sono stati tolti al mondo dell’associazionismo nel corso degli anni. Saranno ben tre le location interessate dall’evento: il Cortile Municipale, la Galleria Scipione e la Piazza Vittorio Veneto.

La conferenza stampa al circolo Arci Jungle di Macerata

Il Presidente di Arci Marche e di Arci Macerata, Massimiliano Sport Bianchini, dichiara: «Anche quest’anno abbiamo voluto regalare uno spettacolo gratuito e di livello alla città di Macerata, con artisti di calibro nazionale. Abbiamo voluto porre l’attenzione sulla precarietà nel mondo del lavoro e nel settore della cultura in particolare. Una precarietà che riguarda sia gli spazi che le persone. Riscontriamo enormi difficoltà dei circoli e dei luoghi di aggregazione a resistere e proporre iniziative in questo clima di crisi generale. E gli artisti, sia quelli più affermati e professionisti sia quelli emergenti, soffrono terribilmente. Le istituzioni in questo senso non hanno fatto molto, anzi, hanno sempre preferito puntare solo sui grandi eventi. La nostra associazione vuole invece salvaguardare tutto il mondo della cultura, che ha bisogno di essere ascoltata e aiutata. Nei prossimi tre anni porteremo avanti questa battaglia a sostegno dell’associazionismo, dei professionisti dell’arte e della cultura. Una battaglia per i luoghi e per le persone.»

Ha preso la parola anche Andrea Fazzini, di Teatro Rebis: «Le risorse che sono state stanziate dalla Regione Marche per il mondo del teatro e dello spettacolo non sono sufficienti. Occorre una progettazione condivisa tra enti ed associazioni. Intanto è nato il Coordinamento artisti della scena marchigiana, di cui fanno parte circa ottanta realtà tra professionisti e compagnie, con lo scopo di avviare un dialogo con le istituzioni.»

A concludere la serie di interventi c’è Remo Matassoli, del Circolo Jungle: «Aprire un circolo non è solo un discorso economico e commerciale, ma c’è la volontà di offrire spazi di libertà ed espressione. Nel nostro circolo c’è un costante e sereno incontro di culture. L’Arci fa proprio questo, va oltre i discorsi meramente politici per valorizzare le differenze e donare la possibilità di esprimersi.»

Oltre ad Arci Macerata, organizzatore della manifestazione, e al Comune di Macerata (ente patrocinante), la Festa della musica, del teatro e della poesia è stata ideata grazie alla collaborazione di una vera e propria rete di artisti, circoli ed associazioni del territorio. Di seguito il programma dettagliato della serata:

CORTILE MUNICIPALE

  • Ore 18.00: LAVORICIDI. L’antologia che attraverso una selezione di scrittori racconta come hanno ucciso il lavoro. A cura dell’Associazione Culturale Picus
  • Ore 21.15: UN MONDO DI POESIA. La poesia dei Paesi natii dei nuovi maceratesi. A cura di Filippo Davoli e con Bahar Ghaempanah (pittrice), Pierbolla (artista di strada), Daniele Rebuado (musicista).

GALLERIA SCIPIONE

  • Ore 19.30: ANIMALÌE. Atto musicale contro l’estinzione degli animali immaginari…frammenti e divagazioni a partire dal ‘Manuale di zoologia fantastica’ di Jorge Luis Borges. A cura di Teatro Rebis. Contrabbasso (Mattia Borraccetti) Chitarra elettrica/electronics (Walter Pignotti) Percussioni mediteranee/electron ics (Francesco Savoretti) Voce recitante (Meri Bracalente) Regia (Andrea Fazzini)

PIAZZA VITTORIO VENETO

  • Ore 21.15: PERCORSO INSTABILE. La precarietà in musica, poesia e parole. A cura di Arci Voce e il Duo Acefalo
  • Ore 21.45: FRAGILE. Diario di viaggio, emozioni, musica, storie, canzoni. Di e con Marco Di Stefano. Al pianoforte Sandro Dall’Omo (Skiantos). Regia Tania Khabarova
  • Ore 22.30: LEATHERETTE LIVE. Suoni ispirati all’indie rock anni ’90 con contaminazioni jazz e punk

Al termine degli spettacoli, presso il circolo Arci Jungle di Macerata (Via Roma 13/B), un “dopo festa” speciale con un DJ Set. L’ingresso al circolo è riservato ai soci Arci.

Articoli: “Teatro, musica e poesia per far luce sulla cultura diventata invisibile”, Il Resto del Carlino del 28 giugno 2022.

“PERCORSO INSTABILE”, l’intervento di Arci Voce e Duo Acefalo




Arcaico-Digitale: il suono tra memoria storica e nuove generazioni

Il circolo Arci Radeche Fonne termina la serie di incontri e laboratori inseriti nel più ampio progetto di Arci Nazionale

Sta volgendo al termine, nel territorio maceratese, il progetto di Arci Nazionale “La Cultura è la Cura” finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Avviso n. 2/2020).

Gli obiettivi principali del percorso erano quelli di porre fine ad ogni forma di povertà, ridurre le ineguaglianze, rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. L’azione progettuale è stata realizzata dall’Arci Aps (Capofila) e dalla rete di partner con sede in 15 Regioni e nelle 2 Province Autonome. Il progetto si è sviluppato con una serie di incontri (45 ore laboratoriali) rivolti a 35 beneficiari.

Uno dei protagonisti del progetto è stato il Circolo Arci Radeche Fonne di Belforte del Chienti, che prosegue nel suo obiettivo di porre l’attenzione sulle aree interne del nostro territorio.

Arcaico-Digitale è il titolo del percorso formativo e itinerante realizzato da Radeche Fonne in collaborazione con MESCE – Radici elettriche, che ha riguardato la fascia di età over 65, e che nello specifico ha affrontato il tema del “Suono Arcaico”.

Per la realizzazione dei laboratori sono state create vere e proprie reti territoriali a cui hanno aderito associazioni culturali, enti pubblici, realtà del terzo settore. Arcaico-Digitale ha ricevuto il partenariato della Unione Montana dei Monti Azzurri, del Comune di Belforte del Chienti, del Comune di Amandola e del Comune di Macerata.

Si è lavorato sulla memoria del canto popolare, nelle sonorità di lavori agricoli di un tempo e nelle manualità perse. Un vero e proprio percorso fatto di varie tappe che sono passate dall’interazione con i partecipanti, fino ad arrivare alla restituzione finale di un percorso condiviso. Sono stati campionati e rielaborati suoni di un tempo passato, presi direttamente dalle memorie storiche degli anziani custodi di questi saperi. Il lavoro ha poi previsto una restituzione innovativa, dove la generazione “arcaica”, ha incontrato quella “digitale”.

Si è infatti prodotto un documento audio-video che ha visto la realizzazione originale di tre brani composti, che hanno come obbiettivo la perfetta fusione armonica tra la musica elettronica e la musica popolare. Lo scopo finale è quello di interagire con le nuove generazioni, partendo da un lavoro totalmente incentrato sugli over 65.

Massimiliano Sport Bianchini, Presidente di Arci Marche e di Arci Macerata, dichiara: «Con questo progetto abbiamo voluto ancora una volta puntare sull’aspetto della partecipazione, sia dei nostri soci che di coloro che non sono soci. Nella realizzazione di queste attività c’è sempre un grande coinvolgimento, non solo del nostro gruppo dirigente. E poi va sottolineato il grande lavoro fatto in questi anni da Arci Marche e Arci Macerata, soprattutto dopo il terremoto, nei territori delle aree interne. Progetti ed impegni che stanno dando grandi risultati in termini di socialità e di presenze. La nostra Associazione punta e punterà in futuro nello sviluppo di queste zone.»

“Questo progetto ha mirato a far interagire le generazioni partendo da un lavoro incentrato sugli over 65. E’ stato molto importante porre attenzione sulla memoria del canto popolare, sulle sonorità scandite dai lavori agricoli di un tempo, sulle manualità che abbiamo perso, al fine di far scaturire delle riflessioni condivise. Quindi un bel progetto a cui l’Unione Montana ha fin da subito aderito come partner.” Queste le parole del Presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti.

«La prima parte del progetto è stata veramente articolata e lunga, ci siamo mossi per molti chilometri e molti giorni nelle aree interne della nostra regione, con un focus particolare per le aree del cratere sismico – dichiara Marco Meo, Presidente del Circolo Radeche Fonne – Questa è stata per noi una scelta obbligata, vista la presenza nelle aree interne della maggior parte dei testimoni intervistati. Abbiamo trovato tradizioni radicate in maniera molto forte e, anche se siamo in una fase di spopolamento, nella memoria e nei gesti delle generazioni più anziane abbiamo trovato una forte conservazione dei saperi tradizionali come forma di resilienza.»

Meo prosegue poi spiegando nello specifico le azioni realizzare con il progetto: «Per La Cultura è la Cura abbiamo deciso di utilizzare il sottotitolo “ArcaicoDigitale”; ci siamo infatti spinti nella miscelazione tra il suono derivante da racconti, mestieri e musiche antiche, o meglio “arcaiche”. Nella seconda parte abbiamo deciso di miscelare le sonorità acquisite dalle registrazioni audio-video con strumenti moderni (digitali), come campionatori e sintetizzatori. La terza parte vede la restituzione di un suono dalle radici antiche, con una veste moderna, dove la fanno da padrone i testimoni del nostro lavoro di acquisizione e documentazione. Ecco cosa abbiamo fatto: ci siamo presi CURA di queste tradizioni e abbiamo SALVATO dal rapido oblio della società moderna un sapere ARCAICO, a trasmissione orale. Lo abbiamo reso accessibile ad una generazione DIGITALE, sicuramente distante ma che avrebbe molto da imparare.»

Venerdì 24 giugno, alle ore 21.00, il Circolo Radeche Fonne di Belforte del Chienti ha organizzato l’evento finale del progetto La Cultura è la Cura. Sarà inaugurata una mostra fotografica, saranno proiettati i video del progetto e ci sarà una parte musicale composta dai suoi campionati e da una rielaborazione di testi tradizionali.

Oltre al Circolo Arci Radeche Fonne, al progetto La Cultura è la Cura ha partecipato anche il Circolo Arci La Serra di Recanati, che sta proponendo una serie di laboratori di storytelling autobiografico dal titolo “Narrare è Resistere”, in cui si affrontano i temi della narrazione del territorio, del rapporto tra umano e urbano, del legame tra narrazione e cambiamento.

Oltre che nel maceratese, le azioni del progetto di Arci Nazionale si sono svolte nei seguenti ambiti territoriali: Abruzzo (L’Aquila), Calabria (Cosenza), Campania (Benevento), Emilia-Romagna (Bologna e Modena), Friuli Venezia Giulia (Trieste), Lombardia (Pavia), Piemonte (Collegno e Torino), Puglia (Brindisi), Toscana (Siena), Umbria (Narni), Veneto (Rovigo e Padova), Lazio (Roma), Sicilia (Gela), Sardegna (Guspini e Sennori), PA Trento (Trento), PA Bolzano (Bolzano).

Realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sul Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117




Radici e Memorie

Si è concluso il progetto “Radici&Memorie” nell’ambito delle attività di RigenerArci, il progetto regionale di Arci Marche. Un lungo percorso partecipato, di raccolta di testimonianze e di confronto con le persone che in 40 anni hanno dato vita e fatto parte del circolo, con le loro attività nel territorio fino alla nascita del Circolo Arci Radeche Fonne. Il progetto che ha individuato nella memoria il primo obbiettivo, ha trovato la sua completezza nei racconti legati alle radici ed ai tempi dove la socialità e lo stare insieme erano un valore fondante delle comunità locali e alla base dell’associazionismo.

RigenerArci è finanziato dalla Regione Marche con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.




La Cultura è la Cura

Nel maceratese una serie di incontri e laboratori inseriti nel più ampio progetto di Arci Nazionale

Prende ufficialmente il via nel territorio maceratese il progetto di Arci Nazionale “La Cultura è la Cura” finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Avviso n. 2/2020).

Gli obiettivi principali del progetto sono quelli di porre fine ad ogni forma di povertà, ridurre le ineguaglianze, rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. L’azione progettuale, che si svolgerà in 15 mesi, verrà realizzata dall’Arci Aps (Capofila) e dalla rete di partner con sede in 15 Regioni e nelle 2 Province Autonome.

Protagonisti del progetto saranno il Circolo Radeche Fonne di Belforte del Chienti e il Circolo Arci La Serra di Recanati. Entrambi propongono percorsi laboratoriali di 45 ore rivolti a 35 partecipanti.

Arcaico-Digitale è il titolo del percorso formativo e itinerante realizzato da Radeche Fonne, che riguarda la fascia di età over 65, e che nello specifico andrà ad affrontare il tema del “Suono Arcaico”. Si lavorerà sulla memoria del canto popolare, nelle sonorità di lavori agricoli di un tempo e nelle manualità perse. Un vero e proprio percorso fatto di varie tappe che passeranno dall’interazione con i partecipanti fino ad arrivare alla restituzione finale di un percorso condiviso. Verranno campionati e rielaborati suoni di un tempo passato, presi direttamente dalle memorie storiche degli anziani custodi di questi saperi. Il lavoro prevede una restituzione innovativa, dove la generazione “arcaica”, incontrerà quella “digitale”. Si andrà infatti a produrre un documento audio-video che vedrà la realizzazione originale di tre brani composti, che avranno come obbiettivo la perfetta fusione armonica tra  la musica elettronica e la musica popolare. Lo scopo finale sarà quello di interagire con le nuove generazioni, partendo da un lavoro totalmente incentrato sugli over 65.

“Narrare è resistere”: vecchi e nuovi strumenti per raccontare il mondo è invece il titolo del percorso proposto da Arci La Serra che prenderà il via nei prossimi mesi. Dedicato agli under 35 avrà come focus principale il tema della narrazione e dello storytelling, modalità di comunicazione che, nello specifico, verrà analizzata proponendo un incontro tra letteratura, narrazione e fotografia. Come possiamo raccontare il mondo di oggi con parole e immagini? Quali modalità scegliere per parlare di ciò che ci circonda? Come utilizzare gli strumenti a nostra disposizione (libri, fotografia, social). Saranno quindi organizzati piccoli laboratori in cui la fotografia si unirà alla scrittura per la creazione di testi che accompagnino le immagini. I partecipanti utilizzeranno gli strumenti social destinati alla fotografia (Instagram su tutti) per raccontare la quotidianità che li circonda, la realtà mutata dopo il Covid, gli spazi personali persi o riacquistati. Al termine del percorso si allestirà una mostra fotografica dove ogni foto è accompagnata da parole dell’autore sulla tematica che l’autore stesso ha deciso di rappresentare con le sue fotografie.

Per la realizzazione dei laboratori sono state create vere e proprie reti territoriali a cui hanno aderito associazioni culturali, enti pubblici, realtà del terzo settore.

Il Presidente di Arci Marche Massimiliano Sport Bianchini dichiara: “La Cultura è la Cura è un progetto che si inserisce in un quadro già molto ricco di iniziative ed attività che Arci Marche sta proponendo nel territorio regionale e nella Provincia di Macerata. Questo in particolare, finanziato direttamente dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, è rivolto a due filoni ben precisi di destinatari (over 65 ed under 35) per promuovere l’uguaglianza, l’interazione e la cultura dei saperi. Due iniziative organizzate da circoli che animeranno territori molto diversi tra loro, con Radeche Fonne a Belforte per i territori colpiti dal sisma e La Serra a Recanati per la parte più vicina alla costa. Questo progetto è l’ennesima riprova della qualità della progettazione che Arci Marche porta avanti ormai da tempo, e che viene riconosciuta anche dal nazionale”.

Oltre che nel maceratese, le azioni si svolgeranno in questi ambiti territoriali: Abruzzo (L’Aquila), Calabria (Cosenza), Campania (Benevento), Emilia-Romagna (Bologna e Modena), Friuli Venezia Giulia (Trieste), Lombardia (Pavia), Piemonte (Collegno e Torino), Puglia (Brindisi), Toscana (Siena), Umbria (Narni), Veneto (Rovigo e Padova), Lazio (Roma), Sicilia (Gela), Sardegna (Guspini e Sennori), PA Trento (Trento), PA Bolzano (Bolzano).




DegustAzioni in tour nei borghi del maceratese

Arci Marche ha organizzato una serie di incontri tra produttori e clienti finali nell’ambito del progetto Lo.Gus.Ti Young (longevità, gusto, tipicità).

Venerdì 11 settembre ha preso il via, nell’ambito del progetto Lo.Gus.Ti., la rassegna curata dall’Arci dedicata alla degustazione delle eccellenze enogastronomiche del maceratese, che ha toccato tre splendide location delle aree interne: San Ginesio, Sarnano e Serrapetrona.

“DegustAzioni in tour nei borghi maceratesi” (questo il nome dell’iniziativa) rientra come detto nel più ampio progetto denominato Lo.Gus.Ti Young (longevità, gusto, tipicità) finanziato dalla Regione Marche dal bando aggregAzione 3° edizione dove tra i vari partner coinvolti c’è anche UNICAM. “Logusti Young – ha dichiarato il Presidente di Arci Marche e di Arci Macerata Massimiliano Bianchini – è l’ennesimo progetto che vede Arci impegnata a 360 gradi e con grande profitto nelle aree dell’entroterra e nei territori colpiti dal sisma. Un percorso iniziato tempo fa e rivolto a vari ambiti: culturale (si pensi alla rassegna “Sibillini Live”), imprenditoriale (progetto Logusti) e anche turistico quando l’Associazione svolge azioni di animazione territoriale come nel caso del progetto “Happy Hour Green” realizzato insieme all’Unione Montana dei Monti Azzurri. Arci quindi, insieme ai propri circoli e ai propri soci, rilancia le proprie azioni nelle aree interne, ecco perché abbiamo puntato su San Ginesio, Sarnano e Serrapetrona al fine di incentivare il contatto tra giovani e le aziende agricole di eccellenza.” Una serie di appuntamenti, va specificato, tutti gratuiti.

Venerdì 11 settembre alle ore 19 si è partiti da San Ginesio nella meravigliosa cornice del Chiostro di Sant’Agostino con una degustazione che ha visto la partecipazione di diversi produttori locali organizzata all’interno del Festival Marchestorie, Racconti e tradizioni dai Borghi in Festa che ha visto San Ginesio protagonista con la performance teatrale “La Finzione veritiera”dedicata alla figura del santo eponimo, protettore degli attori. Grazie alla collaborazione della Pro Loco sono state possibili visite guidate del Centro Storico.

Sabato 12 settembre le attività di Logusti Young si sono spostate a Sarnano, nell’ambito della Festa del Ciauscolo e del salame spalmabile, giunta alla sua seconda edizione. Un’occasione per intraprendere un percorso di degustazione all’interno del centro storico alla presenza diretta dei produttori del territorio, dei quali è stato possibile assaggiare ed acquistare le specialità. Erano presenti ben 5 produttori di norcineria ed un produttore di confetture. Ma è stato possibile anche assaggiare tante specialità a tema ciauscolo e salame spalmabile grazie agli street food presenti. Il tutto accompagnato da vino, birra e cocktail del territorio. Il programma è stato arricchito da passeggiate nel centro storico di Sarnano e nei sentieri naturalistici nei dintorni del paese.

Sabato 18 settembre, infine, l’appuntamento è stato presso l’azienda agricola biologica Maggi e Vecchioni, in Località Case Sparse Borgiano, a Serrapetrona. Qui i partecipanti hanno avuto l’occasione di visitare l’azienda, scoprendo i segreti della produzione, i metodi biologici ed ecosostenibili. Dai primi anni della sua nascita a oggi l’azienda si è dedicata al benessere animale e alla coltivazione naturale di tutto ciò che i propri animali richiedono; questo processo ha fatto si alla creazione di un sistema chiamatosi “ciclo chiuso”. Quest’azienda oggi produttrice di carni fresche, di insaccati, di confetture, sott’oli, di farine (grano tenero, grano duro e granoturco) e altri prodotti aziendali di alta qualità, coltiva l’arte di una produzione interamente familiare, pertanto senza l’uso di addensanti, coloranti e cosa più importante senza l’uso di conservanti assicurando al cliente un prodotto genuino e naturale.

Yuri Maggi, tra l’altro, è tornato da pochi giorni dalla bellissima esperienza del G20, dove ha rappresentato la COPAGRI nell’ambito di un’ampia discussione sul futuro dell’agricoltura e sulla possibilità di renderla sostenibile al 100% e di abbinare tradizione e innovazione per dar vita a vere e proprie eccellenze.




Sfumature oltre obiettivo

Sfumature oltre obiettivo. Contesti di vissuto sociale nella provincia di Macerata.

Domenica 19 settembre ore 17.30, inaugurazione presso il circolo Arci La Serra

Grazie alla collaborazione e all’ospitalità del Circolo Arci La Serra di Recanati, Macerata Annozero promuove una mostra fotografica realizzata nell’ambito del progetto RigenerArci con Arci Macerata, un progetto finanziato dalla Regione Marche con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (art. 72 D .Lgs. n. 117/2017).
La mostra nasce dalla volontà di dare spazio e voce alla narrazione fotografica dei contesti maceratesi visti attraverso la lente dell’integrazione, dell’Intercultura, della tolleranza e della resilienza.
Scatti che rappresentano frame “immortalati” da due cultori autonomi della fotografia, Andrea Petinari e Michele Massetani, che narrano i mutamenti del tessuto culturale di un contesto in continuo divenire.
Dal terremoto del 2016, alla dimensione dei migranti e dell’integrazione, fino all’attentato del 3 febbraio e la successiva manifestazione nazionale, una serie di scatti che raccontano un territorio, attraverso il suo vissuto, per una riflessione culturale sui suoi cambiamenti proiettata ad un futuro di inclusione interculturale e narrazione del vissuto di ciascuno.