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La cultura è il terreno dell’imprevedibile

PESARO 2024, CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA

10 Maggio 2024, ore 14.30/17.30, PIAZZA DEL POPOLO

Evento promosso da Arci Aps
Con il patrocinio di Pesaro capitale italiana della Cultura 2024
e con Alleanza per le Transizioni Giuste e ALI – Lega Autonomie Locali Italiane

Nell’ambito del programma di Pesaro capitale italiana della Cultura 2024 – La natura della cultura, Arci nazionale in collaborazione con Arci Marche e Arci Pesaro, organizzano una conferenza che approfondisce il ruolo diffuso della cultura come elemento vitale per la biodiversità dei territori, strumento per combattere omologazione e isolamento. In un contesto di cambiamento dei modelli di fruizione e consumo culturale, l’Arci registra una notevole implementazione della promozione culturale in maniera diffusa, dalle aree metropolitane fino alle aree interne, a cui corrisponde però una politica che spesso accentra gli investimenti nei servizi essenziali esclusivamente ai centri urbani. Per questo nell’ultima ricerca ISTAT si parla di “siccità culturale” ovvero di territori in cui mancano totalmente i presidi istituzionali per la cultura, con un progressivo sedimentarsi di diseguaglianze territoriali profonde. Anche nei territori dove le istituzioni culturali sono presenti, le politiche di accesso alla cultura sono sempre più scarse, i costi per accedere alle proposte culturali sempre più onerosi, tagliando fuori intere fette di popolazione dall’accesso alla cultura.

La cultura è un terreno da coltivare perché germini, perché l’offerta culturale dei territori sia molteplice, differente, biodiversa. Il rischio che, in mancanza di spazi e di risorse, tutto si concentri sull’industria culturale e sui grandi eventi è una tendenza che non è sostenibile ed esclude la partecipazione diretta delle persone. La cultura è un terreno dell’imprevedibile perché le persone, partecipando, possono modificare, reinterpretare, rigenerare l’esperienza culturale, uscendo dai percorsi già tracciati.

Per questo Arci nazionale propone un incontro di riflessione a cui parteciperanno responsabili della politica nazionale e locale, di esperti del settore e operatori culturali, per centrare alcuni focus di ragionamento.

Politiche pubbliche, spazi di comunità, cultura di tuttə

Gli strumenti della coprogrammazione e della coprogettazione sono preziosi ed essenziali per allargare la definizione di obiettivi e modalità di partecipazione culturale, per coinvolgere gli attori del terzo settore nella costruzione delle politiche culturali, ed anche per innovarle. Decentrare l’offerta culturale, costruire processi ampi che mettano in comunicazione territori diversi significa intendere la partecipazione culturale come elemento essenziale della democrazia di questo paese. I circoli e i centri culturali attendono da anni un riconoscimento istituzionale quali luoghi della promozione culturale diffusa, spazi di comunità che assolvono ad un ruolo di cura e welfare culturale.

Ricostruire un’alleanza tra terzo settore e amministrazioni significa impegnarsi in maniera comune e condivisa sul moltiplicare l’accesso alla cultura e abbattere le soglie visibili e invisibili che ancora oggi escludono migliaia di persone dalla partecipazione culturale.

Moltitudini di pratiche culturali generative per i territori

La cultura come elemento di partecipazione popolare, di protagonismo giovanile, di sperimentazione artistica e di cura è al centro dell’agire associativo di Arci. La ricerca Essere Moltitudine realizzata da Che fare racconta le trasformazioni dei centri culturali di Arci, la capacità dei circoli di rispondere ai bisogni e alle crisi, reinventando pratiche e ricostruendo legami di prossimità. Il contributo che i circoli e i centri culturali danno in termini di offerta culturale, sperimentazione dei linguaggi, welfare, è assolutamente sottorappresentato e ancora trascurato dalle politiche. I luoghi della cultura si trasformano e anticipano nuovi modi di fruire e di partecipare alla produzione culturale. Partendo dalle pratiche proveremo a capire come anche le politiche devono riuscire a ricentrare lo sguardo sugli spazi che producono futuro.

Ore 14.30/17.30 – La cultura è il terreno dell’imprevedibile

14.30/16:00: Politiche pubbliche, spazi di comunità, cultura di tuttə

Intervengono:

  • Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro
  • Matteo Lepore, Sindaco di Bologna (online)
  • On. Irene Manzi, deputata
  • Antonella Agnoli, Consulente progettazione spazi culturali
  • Walter Massa, presidente di Arci nazionale
  • Modera: Massimiliano Bianchini, Arci Marche

16:00/17:30: Moltitudini di pratiche culturali generative per i territori

  • Marco Trulli, Responsabile cultura di Arci nazionale
  • Massimo Maisto, Arci Emilia Romagna – L’esperienza di SunER
  • Marta Lovato, Asud
  • Chiara Galli, Circolo Arci Libera Musica Aps, Pesaro
  • Jacopo Ciaroni, Circolo Arci Messicano Indipendente, Misano Adriatico (RI)
  • Modera: Claudio Clini, Arci Pesaro


FACCIAMO RETE. Indagine sull’evoluzione dei fabbisogni culturali nel territorio della Provincia di Pesaro-Urbino.




Scolpire il movimento

Avviato a maggio 2023, il progetto regionale di cinema d’animazione coinvolge tre istituti penitenziari (Casa di Reclusione Ancona Barcaglione, Casa Circondariale di Pesaro e Casa di Reclusione di Fermo): i laboratori si dedicheranno alla pratica stop motion per lavorare sul tema del ricordo

Il progetto è nato in risposta all’avviso pubblico lanciato dall’Ambito sociale di Fossombrone ATS7, sostenuto dalla Regione Marche e realizzato in collaborazione con l’associazione NotteNera, Arci Pesaro Urbino, il Provveditorato Emilia Romagna – Marche. Una opportunità con cuiArci Jesi Fabriano (capofila di progetto) e NotteNera portano il cinema d’animazione negli istituti penitenziari marchigiani di Fermo, Pesaro e Ancona attraverso laboratori di cinema d’animazione in stop motion sul tema del ricordo e della memoria

Tre sono le esperienze programmate e già svolte. A maggio 2023 il laboratorio si è svolto nella Casa di Reclusione di Barcaglione di Ancona. A giugno 2023 è stata coinvolta la sezione femminile della Casa Circondariale di Villa Fastiggi di Pesaro. A condurre questi primi lavori sono stati chiamati due giovani animatori: Benedetta Sani, formatasi all’Accademia delle Belle Arti di Urbino, dove oggi insegna Drammaturgia multimediale; Ahmed Ben Nassib, che dopo una lunga formazione in Francia in istituti specializzati nell’animazione ha iniziato gli studi all’Isia di Urbino per poi perfezionarsi presso la Scuola del libro di Urbino, vero e proprio tempio dell’animazione italiana che ha cresciuto generazioni di animatori internazionali. 

Ad agosto è stata la volta della Casa di Reclusione di Fermo in compagnia di altri due animatori: Matteo Giacchella, laureato nella sezione Cinema del D.A.M.S di Bologna, lavora nel campo dell’audiovisivo dal 2005, realizzando cortometraggi, spot pubblicitari, video istituzionali e documentari; Roberto Paganelli, formatosi a Bologna, attivissimo operatore culturale, dedito al linguaggio del cinema e dell’animazione. Nel 2005 fonda l’associazione OTTOmani con la quale ha realizzato più di 200 laboratori.

Il lavoro con le persone detenute punta alla condivisione di racconti e narrazioni del proprio passato attraverso la pratica della stop motion, in quanto importante mezzo creativo che parte dal soggetto e dal suo immaginario, trasportandolo in un lavoro di gruppo per la produzione di un cortometraggio animato a più mani.

In continuità con le attività che dal 2017 al 2022 hanno coinvolto gli Istituti Penitenziari della regione Marche, Scolpire il Movimento è anche un passaggio di testimone tra l’Associazione NotteNera, Arci Jesi Fabriano e l’associazione Le Piolette, che per anni ha portato il cinema d’animazione nel territorio e negli istituti di pena. 




Passaggi di terra

Vogliamo raccontarvi il laboratorio esperienziale PASSAGGI DI TERRA: guidato dalla psicoterapeuta Evelyn Puerini e dell’artista e arteterapeuta Valerio Giacone, è un percorso di narrazione sull’errare, sul transito e sul migrare, che pone al centro la parola e l’argilla.

Il laboratorio è chiuso al pubblico, in quanto è pensato e progettato per un gruppo di donne ucraine, già coinvolte e attive all’interno della Casa delle Culture di Jesi.

Grazie al progetto Welfare Cult, ad Arci Marche e alla collaborazione di TU tenerezze urbane che ha messo a disposizione la propria professionalità e competenza per pensare un laboratorio su misura per il gruppo di donne che, da tempo, attraversa Casa delle Culture. Grazie infine proprio alla Casa delle Culture, che ci ha permesso di immaginare assieme.




8 MARZO

Carissim*, augurandoci di fare cosa gradita, in occasione dell’8 marzo, ma in fermento tutto l’anno per costruire un mondo più giusto, Casa delle Donne, sportello Antiviolenza di Jesi attivo dal 2007 all’interno dell’Associazione Casa delle Culture, ha il piacere di invitarVi:  

giovedì 9 marzo 2023 ore 18:00 presso Palazzo dei Convegni di Jesi

all’incontro dal titolo:

Ancora in cammino: donne tra diritti negati, conquiste, speranze

organizzato da Amnesty International Antenna Jesi e Casa delle Donne e con il patrocinio del Comune di Jesi. 

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco dialogheremo con la Prof.ssa Alessandra Marcuccini, Patrizia Taglianini (Amnesty International), Michela Pucci (Casa delle Donne).  Ascolteremo le testimonianze di donne che hanno attraversato i confini. 

L’incontro sarà moderato da Barbara Traversi

Ingresso libero

venerdì 10 marzo 2023 ore 17:30 presso Palazzo dei Convegni di Jesi

alla presentazione del libro: 

MAI DATI dati aperti (sulla 194) di Chiara Lalli e Sonia Montegiove

organizzato da UDI Jesi, Rete Femminista Marche Molto + di 194 e Casa delle Donne, con il contributo dell’Ortolibreria ed il Patrocinio del Comune di Jesi. 

Dopo i Saluti Istituzionali, ne parleremo insieme alle associazioni organizzatrici e a Sonia Montegiove che sarà presente con noi in sala.

L’incontro sarà moderato da Marina Melappioni

Ingresso libero

venerdì 10 marzo 2023 ore 20:00 presso Circolo Fenalc Sotto al Castello (Monte Rberto – An);

alla cena in occasione della Giornata internazionale della Donna,  organizzata dal Circolo Fenalc con l’intervento delle volontarie dello Sportello Antiviolenza Casa delle Donne. Prenotazioni al numero 3319588924 . Speriamo di trovarci insieme e vi ringraziamo se vorrete aiutarci con il passaparola!

Vi abbiamo detto dove saremo il 9 e il 10 marzo. Volete sapere dove saremo l’8?

Saremo insieme agli studenti e alle studentesse del Liceo Scientifico che ci hanno chiamate a parlare in Assemblea. Saremo quindi a scuola, dove ci piace stare perché pensiamo che il cambiamento sia prima di tutto culturale e possa partire proprio dalle nuove generazioni!

Le volontarie dell’Associazione Casa delle Culture – Casa delle Donne Sportello Antiviolenza 




Riprendiamoci il Comune

ANCONA – Strangolati finanziariamente e trasformati in esattori con il pretesto di riscattare un debito pubblico prodotto da altri, i Comuni hanno perso negli anni strumenti e capacità per
affrontare i crescenti problemi sociali ed ecologici che affliggono comunità e territori. Le cittadine e i cittadini oltre a subire le conseguenze di tutto ciò, in questo quadro hanno perso qualsiasi possibilità e fiducia nella partecipazione democratica ripiegando in una sorta di solitudine competitiva.

Per uscire da questa spirale rovinosa c’è bisogno di una svolta che non può che partire dalle stesse comunità e dagli enti locali che “non ci stanno” a restare a guardale o cedere al mercato ruoli e beni comuni ad essi attribuiti dalla Costituzione.

Ecco perché nasce la campagna Riprendiamoci il Comune. Per affrontare con due proposte di legge di iniziativa popolare i nodi che oggi impediscono ai Comuni di svolgere la propria funzione e alle comunità territoriali di autogovernarsi: la finanza locale e il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti.

La prima proposta di legge si prefigge una profonda riforma della finanza locale, sostituendo al pareggio di bilancio finanziario il pareggio di bilancio sociale, ecologico e di genere, sbloccando l’assunzione del personale, reinternalizzando i servizi pubblici a partire dall’acqua, territorio, beni comuni e patrimonio pubblico e dando alle comunità territoriali strumenti di autogoverno partecipativo.

La seconda proposta di legge si prefigge la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti, trasformandola in ente di diritto pubblico per mettere a disposizione dei Comuni e delle comunità territoriali le ingentissime risorse del risparmio postale (280mld) come forma di finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti decisi attraverso percorsi di partecipazione della comunità territoriale.

Questa campagna è promossa e sostenuta a livello nazionale da una folta schiera di Associazioni e movimenti sociali tra i quali l’ARCI, le ACLI, Cittadinanzattiva, il Forum dei movimenti per l’acqua, Dipende da Noi, il Forum nazionale salviamo il paesaggio, Fridays For Future, l’Associazione dei Comuni Virtuosi, ecc.

Proprio da uno dei Comuni fondatori di quest’ultima Associazione vogliamo annunciare la costituzione del Comitato Promotore Marchigiano della campagna, comunicare finalità e contenuti delle proposte di legge e modalità per sostenerle con la sottoscrizione.

La presentazione presso il Comune di Monsano per Sabato 11 Febbraio 2023 alle ore 10,30 alla quale prenderanno parte oltre al Sindaco di Monsano ed altri amministratori di “Comuni virtuosi” marchigiani i referenti regionali delle associazioni promotrici.

www.riprendiamociilcomune.it



La Festa della musica a Macerata

TORNA LA FESTA DELLA MUSICA: ARCI MACERATA LA DEDICA ALLA PRECARIETA’ NEL MONDO DEL LAVORO E DELLA CULTURA

Il 29 giugno l’evento, patrocinato dal Comune di Macerata, intitolato “Festa della musica, del teatro e della poesia”. Tre spazi in centro storico in cui si esibiranno artisti del territorio. L’attenzione è sulla precarietà nel mondo del lavoro e sulle difficoltà dell’arte nel post Covid.

Torna il tradizionale appuntamento con la Festa della musica, manifestazione che nel nostro capoluogo è storicamente organizzata da Arci Macerata. L’appuntamento è per il 29 giugno prossimo, quando tre diversi spazi del centro storico faranno da cornice ad una serie di spettacoli ed eventi in cui saranno protagonisti molti artisti del territorio, sia giovani che di fama nazionale.

L’edizione del 2022 non sarà però la classica Festa della musica, e il primo cambiamento si nota già dal titolo dell’evento: Festa della musica, del teatro e della poesia. C’è la forte volontà, insomma, di dare ampio spazio all’intero mondo dell’arte, accendendo i riflettori sulla difficile situazione in cui versa il panorama italiano, messo letteralmente in ginocchio dalla crisi pandemica che ha costretto artisti, produttori, operatori e lavoratori del settore dello spettacolo allo stop totale per oltre due anni.

Nel calendario degli appuntamenti sarà possibile assistere quindi, oltre a spettacoli musicali, anche a reading, prosa, poesie, letture, spettacoli teatrali.

La seconda grande novità della festa di quest’anno è che si discosta volutamente dal classico format dell’unico concerto, cercando di “riconquistare” gli spazi cittadini che sono stati tolti al mondo dell’associazionismo nel corso degli anni. Saranno ben tre le location interessate dall’evento: il Cortile Municipale, la Galleria Scipione e la Piazza Vittorio Veneto.

La conferenza stampa al circolo Arci Jungle di Macerata

Il Presidente di Arci Marche e di Arci Macerata, Massimiliano Sport Bianchini, dichiara: «Anche quest’anno abbiamo voluto regalare uno spettacolo gratuito e di livello alla città di Macerata, con artisti di calibro nazionale. Abbiamo voluto porre l’attenzione sulla precarietà nel mondo del lavoro e nel settore della cultura in particolare. Una precarietà che riguarda sia gli spazi che le persone. Riscontriamo enormi difficoltà dei circoli e dei luoghi di aggregazione a resistere e proporre iniziative in questo clima di crisi generale. E gli artisti, sia quelli più affermati e professionisti sia quelli emergenti, soffrono terribilmente. Le istituzioni in questo senso non hanno fatto molto, anzi, hanno sempre preferito puntare solo sui grandi eventi. La nostra associazione vuole invece salvaguardare tutto il mondo della cultura, che ha bisogno di essere ascoltata e aiutata. Nei prossimi tre anni porteremo avanti questa battaglia a sostegno dell’associazionismo, dei professionisti dell’arte e della cultura. Una battaglia per i luoghi e per le persone.»

Ha preso la parola anche Andrea Fazzini, di Teatro Rebis: «Le risorse che sono state stanziate dalla Regione Marche per il mondo del teatro e dello spettacolo non sono sufficienti. Occorre una progettazione condivisa tra enti ed associazioni. Intanto è nato il Coordinamento artisti della scena marchigiana, di cui fanno parte circa ottanta realtà tra professionisti e compagnie, con lo scopo di avviare un dialogo con le istituzioni.»

A concludere la serie di interventi c’è Remo Matassoli, del Circolo Jungle: «Aprire un circolo non è solo un discorso economico e commerciale, ma c’è la volontà di offrire spazi di libertà ed espressione. Nel nostro circolo c’è un costante e sereno incontro di culture. L’Arci fa proprio questo, va oltre i discorsi meramente politici per valorizzare le differenze e donare la possibilità di esprimersi.»

Oltre ad Arci Macerata, organizzatore della manifestazione, e al Comune di Macerata (ente patrocinante), la Festa della musica, del teatro e della poesia è stata ideata grazie alla collaborazione di una vera e propria rete di artisti, circoli ed associazioni del territorio. Di seguito il programma dettagliato della serata:

CORTILE MUNICIPALE

  • Ore 18.00: LAVORICIDI. L’antologia che attraverso una selezione di scrittori racconta come hanno ucciso il lavoro. A cura dell’Associazione Culturale Picus
  • Ore 21.15: UN MONDO DI POESIA. La poesia dei Paesi natii dei nuovi maceratesi. A cura di Filippo Davoli e con Bahar Ghaempanah (pittrice), Pierbolla (artista di strada), Daniele Rebuado (musicista).

GALLERIA SCIPIONE

  • Ore 19.30: ANIMALÌE. Atto musicale contro l’estinzione degli animali immaginari…frammenti e divagazioni a partire dal ‘Manuale di zoologia fantastica’ di Jorge Luis Borges. A cura di Teatro Rebis. Contrabbasso (Mattia Borraccetti) Chitarra elettrica/electronics (Walter Pignotti) Percussioni mediteranee/electron ics (Francesco Savoretti) Voce recitante (Meri Bracalente) Regia (Andrea Fazzini)

PIAZZA VITTORIO VENETO

  • Ore 21.15: PERCORSO INSTABILE. La precarietà in musica, poesia e parole. A cura di Arci Voce e il Duo Acefalo
  • Ore 21.45: FRAGILE. Diario di viaggio, emozioni, musica, storie, canzoni. Di e con Marco Di Stefano. Al pianoforte Sandro Dall’Omo (Skiantos). Regia Tania Khabarova
  • Ore 22.30: LEATHERETTE LIVE. Suoni ispirati all’indie rock anni ’90 con contaminazioni jazz e punk

Al termine degli spettacoli, presso il circolo Arci Jungle di Macerata (Via Roma 13/B), un “dopo festa” speciale con un DJ Set. L’ingresso al circolo è riservato ai soci Arci.

Articoli: “Teatro, musica e poesia per far luce sulla cultura diventata invisibile”, Il Resto del Carlino del 28 giugno 2022.

“PERCORSO INSTABILE”, l’intervento di Arci Voce e Duo Acefalo




Arcaico-Digitale: il suono tra memoria storica e nuove generazioni

Il circolo Arci Radeche Fonne termina la serie di incontri e laboratori inseriti nel più ampio progetto di Arci Nazionale

Sta volgendo al termine, nel territorio maceratese, il progetto di Arci Nazionale “La Cultura è la Cura” finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Avviso n. 2/2020).

Gli obiettivi principali del percorso erano quelli di porre fine ad ogni forma di povertà, ridurre le ineguaglianze, rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. L’azione progettuale è stata realizzata dall’Arci Aps (Capofila) e dalla rete di partner con sede in 15 Regioni e nelle 2 Province Autonome. Il progetto si è sviluppato con una serie di incontri (45 ore laboratoriali) rivolti a 35 beneficiari.

Uno dei protagonisti del progetto è stato il Circolo Arci Radeche Fonne di Belforte del Chienti, che prosegue nel suo obiettivo di porre l’attenzione sulle aree interne del nostro territorio.

Arcaico-Digitale è il titolo del percorso formativo e itinerante realizzato da Radeche Fonne in collaborazione con MESCE – Radici elettriche, che ha riguardato la fascia di età over 65, e che nello specifico ha affrontato il tema del “Suono Arcaico”.

Per la realizzazione dei laboratori sono state create vere e proprie reti territoriali a cui hanno aderito associazioni culturali, enti pubblici, realtà del terzo settore. Arcaico-Digitale ha ricevuto il partenariato della Unione Montana dei Monti Azzurri, del Comune di Belforte del Chienti, del Comune di Amandola e del Comune di Macerata.

Si è lavorato sulla memoria del canto popolare, nelle sonorità di lavori agricoli di un tempo e nelle manualità perse. Un vero e proprio percorso fatto di varie tappe che sono passate dall’interazione con i partecipanti, fino ad arrivare alla restituzione finale di un percorso condiviso. Sono stati campionati e rielaborati suoni di un tempo passato, presi direttamente dalle memorie storiche degli anziani custodi di questi saperi. Il lavoro ha poi previsto una restituzione innovativa, dove la generazione “arcaica”, ha incontrato quella “digitale”.

Si è infatti prodotto un documento audio-video che ha visto la realizzazione originale di tre brani composti, che hanno come obbiettivo la perfetta fusione armonica tra la musica elettronica e la musica popolare. Lo scopo finale è quello di interagire con le nuove generazioni, partendo da un lavoro totalmente incentrato sugli over 65.

Massimiliano Sport Bianchini, Presidente di Arci Marche e di Arci Macerata, dichiara: «Con questo progetto abbiamo voluto ancora una volta puntare sull’aspetto della partecipazione, sia dei nostri soci che di coloro che non sono soci. Nella realizzazione di queste attività c’è sempre un grande coinvolgimento, non solo del nostro gruppo dirigente. E poi va sottolineato il grande lavoro fatto in questi anni da Arci Marche e Arci Macerata, soprattutto dopo il terremoto, nei territori delle aree interne. Progetti ed impegni che stanno dando grandi risultati in termini di socialità e di presenze. La nostra Associazione punta e punterà in futuro nello sviluppo di queste zone.»

“Questo progetto ha mirato a far interagire le generazioni partendo da un lavoro incentrato sugli over 65. E’ stato molto importante porre attenzione sulla memoria del canto popolare, sulle sonorità scandite dai lavori agricoli di un tempo, sulle manualità che abbiamo perso, al fine di far scaturire delle riflessioni condivise. Quindi un bel progetto a cui l’Unione Montana ha fin da subito aderito come partner.” Queste le parole del Presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti.

«La prima parte del progetto è stata veramente articolata e lunga, ci siamo mossi per molti chilometri e molti giorni nelle aree interne della nostra regione, con un focus particolare per le aree del cratere sismico – dichiara Marco Meo, Presidente del Circolo Radeche Fonne – Questa è stata per noi una scelta obbligata, vista la presenza nelle aree interne della maggior parte dei testimoni intervistati. Abbiamo trovato tradizioni radicate in maniera molto forte e, anche se siamo in una fase di spopolamento, nella memoria e nei gesti delle generazioni più anziane abbiamo trovato una forte conservazione dei saperi tradizionali come forma di resilienza.»

Meo prosegue poi spiegando nello specifico le azioni realizzare con il progetto: «Per La Cultura è la Cura abbiamo deciso di utilizzare il sottotitolo “ArcaicoDigitale”; ci siamo infatti spinti nella miscelazione tra il suono derivante da racconti, mestieri e musiche antiche, o meglio “arcaiche”. Nella seconda parte abbiamo deciso di miscelare le sonorità acquisite dalle registrazioni audio-video con strumenti moderni (digitali), come campionatori e sintetizzatori. La terza parte vede la restituzione di un suono dalle radici antiche, con una veste moderna, dove la fanno da padrone i testimoni del nostro lavoro di acquisizione e documentazione. Ecco cosa abbiamo fatto: ci siamo presi CURA di queste tradizioni e abbiamo SALVATO dal rapido oblio della società moderna un sapere ARCAICO, a trasmissione orale. Lo abbiamo reso accessibile ad una generazione DIGITALE, sicuramente distante ma che avrebbe molto da imparare.»

Venerdì 24 giugno, alle ore 21.00, il Circolo Radeche Fonne di Belforte del Chienti ha organizzato l’evento finale del progetto La Cultura è la Cura. Sarà inaugurata una mostra fotografica, saranno proiettati i video del progetto e ci sarà una parte musicale composta dai suoi campionati e da una rielaborazione di testi tradizionali.

Oltre al Circolo Arci Radeche Fonne, al progetto La Cultura è la Cura ha partecipato anche il Circolo Arci La Serra di Recanati, che sta proponendo una serie di laboratori di storytelling autobiografico dal titolo “Narrare è Resistere”, in cui si affrontano i temi della narrazione del territorio, del rapporto tra umano e urbano, del legame tra narrazione e cambiamento.

Oltre che nel maceratese, le azioni del progetto di Arci Nazionale si sono svolte nei seguenti ambiti territoriali: Abruzzo (L’Aquila), Calabria (Cosenza), Campania (Benevento), Emilia-Romagna (Bologna e Modena), Friuli Venezia Giulia (Trieste), Lombardia (Pavia), Piemonte (Collegno e Torino), Puglia (Brindisi), Toscana (Siena), Umbria (Narni), Veneto (Rovigo e Padova), Lazio (Roma), Sicilia (Gela), Sardegna (Guspini e Sennori), PA Trento (Trento), PA Bolzano (Bolzano).

Realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sul Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117




La Cultura è la Cura

Nel maceratese una serie di incontri e laboratori inseriti nel più ampio progetto di Arci Nazionale

Prende ufficialmente il via nel territorio maceratese il progetto di Arci Nazionale “La Cultura è la Cura” finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Avviso n. 2/2020).

Gli obiettivi principali del progetto sono quelli di porre fine ad ogni forma di povertà, ridurre le ineguaglianze, rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. L’azione progettuale, che si svolgerà in 15 mesi, verrà realizzata dall’Arci Aps (Capofila) e dalla rete di partner con sede in 15 Regioni e nelle 2 Province Autonome.

Protagonisti del progetto saranno il Circolo Radeche Fonne di Belforte del Chienti e il Circolo Arci La Serra di Recanati. Entrambi propongono percorsi laboratoriali di 45 ore rivolti a 35 partecipanti.

Arcaico-Digitale è il titolo del percorso formativo e itinerante realizzato da Radeche Fonne, che riguarda la fascia di età over 65, e che nello specifico andrà ad affrontare il tema del “Suono Arcaico”. Si lavorerà sulla memoria del canto popolare, nelle sonorità di lavori agricoli di un tempo e nelle manualità perse. Un vero e proprio percorso fatto di varie tappe che passeranno dall’interazione con i partecipanti fino ad arrivare alla restituzione finale di un percorso condiviso. Verranno campionati e rielaborati suoni di un tempo passato, presi direttamente dalle memorie storiche degli anziani custodi di questi saperi. Il lavoro prevede una restituzione innovativa, dove la generazione “arcaica”, incontrerà quella “digitale”. Si andrà infatti a produrre un documento audio-video che vedrà la realizzazione originale di tre brani composti, che avranno come obbiettivo la perfetta fusione armonica tra  la musica elettronica e la musica popolare. Lo scopo finale sarà quello di interagire con le nuove generazioni, partendo da un lavoro totalmente incentrato sugli over 65.

“Narrare è resistere”: vecchi e nuovi strumenti per raccontare il mondo è invece il titolo del percorso proposto da Arci La Serra che prenderà il via nei prossimi mesi. Dedicato agli under 35 avrà come focus principale il tema della narrazione e dello storytelling, modalità di comunicazione che, nello specifico, verrà analizzata proponendo un incontro tra letteratura, narrazione e fotografia. Come possiamo raccontare il mondo di oggi con parole e immagini? Quali modalità scegliere per parlare di ciò che ci circonda? Come utilizzare gli strumenti a nostra disposizione (libri, fotografia, social). Saranno quindi organizzati piccoli laboratori in cui la fotografia si unirà alla scrittura per la creazione di testi che accompagnino le immagini. I partecipanti utilizzeranno gli strumenti social destinati alla fotografia (Instagram su tutti) per raccontare la quotidianità che li circonda, la realtà mutata dopo il Covid, gli spazi personali persi o riacquistati. Al termine del percorso si allestirà una mostra fotografica dove ogni foto è accompagnata da parole dell’autore sulla tematica che l’autore stesso ha deciso di rappresentare con le sue fotografie.

Per la realizzazione dei laboratori sono state create vere e proprie reti territoriali a cui hanno aderito associazioni culturali, enti pubblici, realtà del terzo settore.

Il Presidente di Arci Marche Massimiliano Sport Bianchini dichiara: “La Cultura è la Cura è un progetto che si inserisce in un quadro già molto ricco di iniziative ed attività che Arci Marche sta proponendo nel territorio regionale e nella Provincia di Macerata. Questo in particolare, finanziato direttamente dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, è rivolto a due filoni ben precisi di destinatari (over 65 ed under 35) per promuovere l’uguaglianza, l’interazione e la cultura dei saperi. Due iniziative organizzate da circoli che animeranno territori molto diversi tra loro, con Radeche Fonne a Belforte per i territori colpiti dal sisma e La Serra a Recanati per la parte più vicina alla costa. Questo progetto è l’ennesima riprova della qualità della progettazione che Arci Marche porta avanti ormai da tempo, e che viene riconosciuta anche dal nazionale”.

Oltre che nel maceratese, le azioni si svolgeranno in questi ambiti territoriali: Abruzzo (L’Aquila), Calabria (Cosenza), Campania (Benevento), Emilia-Romagna (Bologna e Modena), Friuli Venezia Giulia (Trieste), Lombardia (Pavia), Piemonte (Collegno e Torino), Puglia (Brindisi), Toscana (Siena), Umbria (Narni), Veneto (Rovigo e Padova), Lazio (Roma), Sicilia (Gela), Sardegna (Guspini e Sennori), PA Trento (Trento), PA Bolzano (Bolzano).




DegustAzioni in tour nei borghi del maceratese

Arci Marche ha organizzato una serie di incontri tra produttori e clienti finali nell’ambito del progetto Lo.Gus.Ti Young (longevità, gusto, tipicità).

Venerdì 11 settembre ha preso il via, nell’ambito del progetto Lo.Gus.Ti., la rassegna curata dall’Arci dedicata alla degustazione delle eccellenze enogastronomiche del maceratese, che ha toccato tre splendide location delle aree interne: San Ginesio, Sarnano e Serrapetrona.

“DegustAzioni in tour nei borghi maceratesi” (questo il nome dell’iniziativa) rientra come detto nel più ampio progetto denominato Lo.Gus.Ti Young (longevità, gusto, tipicità) finanziato dalla Regione Marche dal bando aggregAzione 3° edizione dove tra i vari partner coinvolti c’è anche UNICAM. “Logusti Young – ha dichiarato il Presidente di Arci Marche e di Arci Macerata Massimiliano Bianchini – è l’ennesimo progetto che vede Arci impegnata a 360 gradi e con grande profitto nelle aree dell’entroterra e nei territori colpiti dal sisma. Un percorso iniziato tempo fa e rivolto a vari ambiti: culturale (si pensi alla rassegna “Sibillini Live”), imprenditoriale (progetto Logusti) e anche turistico quando l’Associazione svolge azioni di animazione territoriale come nel caso del progetto “Happy Hour Green” realizzato insieme all’Unione Montana dei Monti Azzurri. Arci quindi, insieme ai propri circoli e ai propri soci, rilancia le proprie azioni nelle aree interne, ecco perché abbiamo puntato su San Ginesio, Sarnano e Serrapetrona al fine di incentivare il contatto tra giovani e le aziende agricole di eccellenza.” Una serie di appuntamenti, va specificato, tutti gratuiti.

Venerdì 11 settembre alle ore 19 si è partiti da San Ginesio nella meravigliosa cornice del Chiostro di Sant’Agostino con una degustazione che ha visto la partecipazione di diversi produttori locali organizzata all’interno del Festival Marchestorie, Racconti e tradizioni dai Borghi in Festa che ha visto San Ginesio protagonista con la performance teatrale “La Finzione veritiera”dedicata alla figura del santo eponimo, protettore degli attori. Grazie alla collaborazione della Pro Loco sono state possibili visite guidate del Centro Storico.

Sabato 12 settembre le attività di Logusti Young si sono spostate a Sarnano, nell’ambito della Festa del Ciauscolo e del salame spalmabile, giunta alla sua seconda edizione. Un’occasione per intraprendere un percorso di degustazione all’interno del centro storico alla presenza diretta dei produttori del territorio, dei quali è stato possibile assaggiare ed acquistare le specialità. Erano presenti ben 5 produttori di norcineria ed un produttore di confetture. Ma è stato possibile anche assaggiare tante specialità a tema ciauscolo e salame spalmabile grazie agli street food presenti. Il tutto accompagnato da vino, birra e cocktail del territorio. Il programma è stato arricchito da passeggiate nel centro storico di Sarnano e nei sentieri naturalistici nei dintorni del paese.

Sabato 18 settembre, infine, l’appuntamento è stato presso l’azienda agricola biologica Maggi e Vecchioni, in Località Case Sparse Borgiano, a Serrapetrona. Qui i partecipanti hanno avuto l’occasione di visitare l’azienda, scoprendo i segreti della produzione, i metodi biologici ed ecosostenibili. Dai primi anni della sua nascita a oggi l’azienda si è dedicata al benessere animale e alla coltivazione naturale di tutto ciò che i propri animali richiedono; questo processo ha fatto si alla creazione di un sistema chiamatosi “ciclo chiuso”. Quest’azienda oggi produttrice di carni fresche, di insaccati, di confetture, sott’oli, di farine (grano tenero, grano duro e granoturco) e altri prodotti aziendali di alta qualità, coltiva l’arte di una produzione interamente familiare, pertanto senza l’uso di addensanti, coloranti e cosa più importante senza l’uso di conservanti assicurando al cliente un prodotto genuino e naturale.

Yuri Maggi, tra l’altro, è tornato da pochi giorni dalla bellissima esperienza del G20, dove ha rappresentato la COPAGRI nell’ambito di un’ampia discussione sul futuro dell’agricoltura e sulla possibilità di renderla sostenibile al 100% e di abbinare tradizione e innovazione per dar vita a vere e proprie eccellenze.