“Ecco come favorire l’associazionismo nelle aree del sisma”
Da “Il Resto del Carlino” cronaca di Macerata, del 12/12/2022 – Si è conclusa la fase di indagine, ascolto e creazione della rete di associazioni del progetto “C’entro. Insieme per le terre del sisma”, promosso dal Csv Centro Servizi per il volontariato delle Marche, in collaborazione con Acli Marche, Avis, Arci Macerata e Adriaeco. Era stato lanciato lo scorso agosto all’Aula Verde dell’Abbadia di Fiastra, a Tolentino, e ieri, nello stesso posto, sono stati presentati i risultati. In prima linea, Simone Bucchi, presidente Csv Marche; Massimiliano Sport Bianchini, presidente Arci Macerata; Fabio Corradini, referente Acli Marche; Paolo Gobbi, referente Avis Macerata; la coordinatrice del progetto Giuseppina Sorichetti e Gianluca Carrabs dell’associazione Adriaeco. A coordinare, Barbara Olmai.
La giornata di studio ha visto, tra i vari interventi, anche quello di monsignor Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata e presidente della Conferenza episcopale marchigiana, Gianni Fermanelli Segretario generale della Fondazione Carima, poi la parola è passata ai coordinatori degli Ambiti sociali territoriali delle zone del cratere, tra cui Valerio Valeriani, Ats 16 San Ginesio, 17 San Severino, 18 Camerino e Carla Scarponi, Ats 15 Macerata. La case study presentata da Giuseppe Monaldi è stata quella di Anffas Sibillini onlus, sezione Anffas operativa nell’unione montana Monti Azzurri. Nel 2013 la formazione proseguirà grazie ad Unicam: il prof. Francesco Casale della Scuola di Giurisprudenza organizzerà, da gennaio, un ciclo di seminari sullo sviluppo e la valorizzazione del Terzo settore, che saranno destinati agli operatori e agli amministratori locali. Gli incontri saranno focalizzati sui temi della co-programmazione e co-progettazione per lo sviluppo di sistemi territoriali locali. “Abbiamo fornito gli strumenti per lo sviluppo e la crescita del terzo settore nelle aree colpite dal sisma, per agevolare la nascita di nuove realtà associative e favorire l’aggregazione giovanile”, ha spiegato la coordinatrice Sorichetti. “Abbiamo fatto riscoprire il terzo settore alle pubbliche amministrazioni – ha aggiunto Corradini – e risvegliato l’entusiasmo nelle associazioni, la volontà di mettersi a disposizione al servizio del territorio”. “Mappatura delle associazioni e rilancio delle relazioni sono state le parole chiave”, ha detto Bucchi. “Noi abbiamo portato avanti un lavoro di ricerca – ha concluso Carrabs – delle risorse previste da governo e fondi europei, dal Pnrr al Fondo complementare e abbiamo spiegato alle associazioni come fare domanda e come partecipare ai bandi. La richiesta da parte dei giovani è stata grande”.
Lucia Gentili